Allergia al Nichel: Non Solo una Questione di Pelle


Allergia al Nichel: non solo una questione di pelle

Ancora molti pensano che la sensibilizzazione al Nichel abbia come unica manifestazione la dermatite e che sia legata soltanto al contatto con orecchini, cinture o monili contenenti il metallo.
Nell’ ultimo decennio, la comunità scientifica ha iniziato a prendere in considerazione le possibili manifestazioni extracutanee legate non solo al contatto ma anche all’ esposizione parenterale ed all’ ingestione di nichel. La sindrome sistemica che racchiude sia i sintomi cutanei che extracutanei da nichel è definita SNAS (Systemic Nickel Allergic Syndrome).

Il nichel è un metallo pesante e come tale è presente nel suolo, nell’acqua e nell’aria. Viene utilizzato per la produzione di acciaio e di conseguenza si trova nelle attrezzature per il trattamento degli alimenti e nei contenitori. È usato per la realizzazione di bigiotteria e gioielleria, stoviglie, monete, tinture e coloranti, trucchi, detersivi e saponi. Il nichel è contenuto anche nel tabacco. La fonte principale di nichel è sicuramente quella alimentare: i vegetali hanno un contenuto medio quattro volte superiore rispetto agli alimenti di origine animale (carne, latte e derivati, uova).
Il 50% dell’apporto quotidiano di nichel è assicurato da cereali e legumi seguiti da grassi, derivati del latte e frutta. La maggior parte del nichel assunto con gli alimenti non è assorbita ma resta nel tratto gastrointestinale, questo spiega perché la maggior parte dei sintomi extracutanei della SNAS sono a carico dell’apparato gastroenterico (dolori addominali, diarrea, vomito, meteorismo, pirosi, nausea, stipsi, ecc.).

La diagnosi di DAC da nichel si basa su un semplice test, il patch test, che riproduce le modalità di esposizione del paziente al metallo, il contatto cutaneo.
Più complessa e dibattuta è la diagnosi di SNAS: il test di provocazione orale preceduto da dieta di eliminazione non trova infatti consensi unanimi degli specialisti e non sempre è impiegato nella pratica clinica.

Il primo approccio terapeutico del paziente affetto da SNAS è quello dietetico.
Data l’ubiquità del nichel è impensabile praticare una dieta completamente priva di nichel, ma è possibile istruire il paziente sugli alimenti a più alto contenuto del metallo quali legumi, cacao, cioccolato, molluschi, nocciole e noci, cibi in scatola ecc. che vanno eliminati o ridotti drasticamente dalla dieta.

Studi recenti hanno dimostrato, inoltre l’efficacia del probiotico Lact.reuteri, che in associazione ad una dieta a basso contenuto di nichel, sembrerebbe essere efficace nel ristabilire l’omeostasi intestinale.
Non ultima va presa in considerazione la terapia iposensibilizzante a basse dosi per il nichel, somministrato in capsule per via orale, dimostrato efficace nel trattamento della SNAS.

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Dott.ssa Lorena Di Capua, Dott.ssa Caterina Detoraki

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