Miti e Verità sullo Shock Anafilattico

Miti e verità sullo shock anafilattico




L'anafilassi o shock anafilattico è una reazione allergica grave e potenzialmente fatale. È causata da una reazione di ipersensibilità verso allergeni di tipo diverso che più comunemente comprendono punture di insetti, alimenti e farmaci.  Per il paziente allergico lo shock anafilattico rappresenta certamente la reazione più temibile attorno alla quale si fondono miti e verità. Ecco i più comuni:

 Mito n. 1:Lo shock anafilattico E’ sempre prontamente manifesto

La Verità è: L’anafilassi esordisce spesso come una manifestazione severa caratterizzata da difficoltà respiratoria o ipotensione fino al collasso cardio-circolatorio e rappresenta l’ evoluzione più drammatica di una reazione allergica. In alcuni casi, tuttavia, l’esordio può essere più lento e subdolo. I sintomi possono essere caratterizzati dalla presenza di prurito localizzato o diffuso spesso associato a pomfi cutanei, difficoltà alla deglutizione, sintomi digestivi, dolore toracico, nausea o vertigini o semplicemente dalla sensazione che “qualcosa di brutto sta per accadere”.

Mito n. 2: Lo shock anafilattico ha un’insorgenza velocissima


La Verità è: L’anafilassi si presenta solitamente dopo 5-30 min dall’esposizione del paziente ad uno stimolo allergenico (come per esempio puntura d’insetto, assunzione di alimenti o medicinali contatto col lattice). In rari casi si può manifestare anche a distanza di diverse ore dopo l’esposizione ai suddetti stimoli. Inoltre, esiste la possibilità che l’anafilassi già trattata si possa ripresentare dopo alcune ore dal primo episodio motivo per cui i pazienti ospedalizzati per uno shock anafilattico devono rimanere in osservazione e sotto stretto controllo medico per almeno 24 ore dopo la prima reazione.

Mito n. 3: Se la reazione allergica è stata lieve non ci sono motivi di preoccupazione

La Verità è: Se sei affetto da asma bronchiale, dermatiti di tipo eczematoso o se hai familiari con pregresse reazioni di tipo anafilattico sei più a rischio di avere uno shock anafilattico. Se le tue allergie sono sempre state lievi questo non esclude il rischio di reazioni future di grado severo. E’ quindi opportuno prestare particolare attenzione ad ogni stimolo allergenico in grado di indurre reazioni allergiche, ogni sintomo o segno manifestato ed annotare su un diario ogni elemento utile, da riportare e discutere con lo specialista allergologo alla visita successiva.

Mito n.4: Puoi trattare lo shock anafilattico con i medicinali da banco


La Verità è: Il trattamento dello shock anafilattico si basa sulla somministrazione di adrenalina, un farmaco in grado di aumentare la gittata cardiaca e migliorare la pervietà delle vie aeree. Nei pazienti a rischio di shock anafilattico seguiti in ambiente allergologico viene prescritta l’adrenalina autoiniettabile.
La somministrazione di questo farmaco  considerato “salvavita” è in grado di controllare i sintomi dell'anafilassi ripristinando le funzioni di circolo e di garantire al paziente il tempo necessario prima dell’arrivo al pronto soccorso dove verrà trattato in maniera appropriata. Se il paziente non è in possesso di adrenalina autoiniettabile deve immediatamente contattare il 118 o recarsi al pronto soccorso più vicino. Molti pazienti, nel tentativo di trattare i sintomi, si autosomministrano farmaci anti-istaminici o cortisonici in loro possesso ma bisogna ricordare questi farmaci non sono assolutamente sufficienti per il trattamento ed il controllo di una reazione allergica di tipo severo.

Mito n 5. La somministrazione di adrenalina è difficile e la sua utilità controversa


La Verità è: La somministrazione di adrenalina autoiniettabile è sicura e semplice da effettuare. I pazienti spesso si preoccupano degli effetti collaterali (per esempio aritmie cardiache) o temono la somministrazione per la difficoltà di gestire l’auto-iniettore. Lo specialista allergologo ha l’obbligo di “addestrare” il paziente al momento della prescrizione in modo tale da incrementare la sua adesione al trattamento.


Mito n 6. E’ sempre facile risalire alla causa dello shock anafilattico


La Verità è: Spesso i fattori in grado di scatenare uno shock anafilattico sono abbastanza evidenti: un paziente punto da un’ape che si presenta con rush cutaneo diffuso, edema del volto e respira a fatica può facilmente risalire alla causa della sua reazione allergica. In alcuni casi, tuttavia, il fattore scatenante non è facile da identificare: è il caso di alimenti o farmaci differenti assunti contemporaneamente o quando il paziente non è in grado di associare la reazione all’ esposizione ad alcun fattore scatenante . Si stima che quasi nella metà dei casi di shock anafilattico la causa non è identificata. E’ pertanto indispensabile un corretto inquadramento diagnostico in ambiente specialistico ai fini della prevenzione e della cura dei pazienti a rischio.

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