Il "Vaccino Anti-Allergico" o "Immunoterapia Allergene-Specifica": Perchè, Per Chi e Come è Utile nel Paziente Allergico

Il “vaccino anti-allergico” o Immunoterapia Allergene Specifica (IAS) rappresenta il trattamento farmacologico più specifico per alcune malattie allergiche come la rinocongiuntivite allergica, l’asma bronchiale e l’allergia al veleno di insetti (imenotteri). Questo trattamento si propone come il più innovativo ed efficace in ambito allergologico, pur avendo più di un secolo di storia e rappresenta una terapia estesamente utilizzata e ampiamente valutata per quanto riguarda la sua efficacia e sicurezza.





Come agisce? L'immunoterapia specifica consiste nella somministrazione di estratti allergenici (provenienti da pollini, acari, muffe, animali) a pazienti con dimostrata sensibilizzazione verso gli stessi allergeni. Lo scopo è quello di indurre una graduale desensibilizzazione, ossia una riduzione della risposta immunologica e clinica.


E’ noto che il paziente allergico presenta alterazioni dei meccanismi di regolazione cellulare per cui l’esposizione agli allergeni induce la comparsa di vari sintomi (per es. rinorrea, prurito, ostruzione nasale, tosse, dispnea). Tali sintomi vengono solitamente trattati con farmaci sintomatici (per es. anti-istaminici, cortisonici topici o sistemici) che sono in grado di controllare i sintomi durante il periodo della loro assunzione. Tuttavia, una volta sospesa la suddetta terapia, i sintomi tendono a ripresentarsi nella maggior parte dei casi. La somministrazione dell’immunoterapia allergene specifica, invece, porta ad un ripristino delle funzioni del sistema immunitario con ridotta o assente reattività verso gli allergeni responsabili, con effetti immunologici e clinici di lunga durata. Difatti, i pazienti trattati accusano meno sintomi ed usano meno farmaci sintomatici rispetto ai pazienti non trattati con l’immunoterapia allergene specifica. E’ interessante segnalare che gli effetti benefici di questo “vaccino anti-allergico” continuano ed essere presenti per diversi anni dopo la sospensione del trattamento. Inoltre, tale terapia ha il beneficio-attraverso il ripristino di una risposta immunologica normale- di interferire con la storia naturale della malattia. Spesso le allergie tendono ad aumentare o peggiorare nel tempo. Pazienti con rinite allergica sono a rischio di sviluppare asma bronchiale, cosi come pazienti monosensibilizzati, ovvero allergici ad un solo allergene, possono sensibilizzarsi nel corso degli anni a nuovi allergeni. L’immunoterapia specifica è l’unico trattamento in grado di prevenire la “marcia allergica”, ossia l’ evoluzione sfavorevole della malattia
Per quale paziente allergico è indicato? La decisione di sottoporre un paziente al trattamento con il “vaccino anti-allergico” deve essere preceduta da una attenta valutazione sia della condizione clinica sia del ruolo degli agenti allergologici scatenanti. Il vaccino è indicato per le allergie (rinite, congiuntivite ed asma) da allergeni inalanti come acari della polvere, pollini (graminacee, parietaria, alberi ecc.) micofiti, animali. Nei pazienti con allergie multiple lo specialista sarà in grado di identificare l’allergene o gli allergeni principali. Questo tipo di trattamento è estremamente efficace anche in pazienti con allergia ad imenotteri (per es. veleno di ape, vespa) i quali raggiungono livelli ottimali di protezione e prevenzione dalle reazioni avverse di tipo allergico (anche potenzialmente fatali) che si possono verificare in seguito a puntura di imenotteri.
Attualmente le indicazioni principali sono le seguenti:
1. Rinite e congiuntivite allergica persistente
2. Asma bronchiale allergico intermittente o persistente (non severo)
3. Allergia al veleno di imenotteri
4. Impossibilità ad evitare l'esposizione all'allergene
Non esistono vaccini disponibili per il trattamento delle allergie alimentari; numerosi studi indicano che tale trattamento potrebbe essere disponibile in un prossimo futuro.
Per quanto riguarda il range di età, esso è compreso tra i 5 e 50 anni. Per motivi di compliance (adesione al trattamento) la terapia non viene utilizzata prima dei 5 anni anche se evidenze recenti suggeriscono che possa essere efficace in bambini in età prescolare.


Come si somministra? Il vaccino antiallergico è attualmente disponibile sia in fiale da somministrare per via sottocutanea (SCIT) che in gocce/compresse da assumere per via sublinguale (SLIT). La decisione sul tipo di formulazione spetta allo specialista che potrà prescrivere il trattamento più indicato. Di solito la fase iniziale dell'ITS prevede la somministrazione di dosi progressivamente crescenti fino a raggiungere una dosaggio di mantenimento che viene ripetuto ad intervalli regolari nel tempo. Il vaccino sublinguale può essere assunto ogni giorno o a giorni alterni. Il vaccino iniettivo può essere somministrato ogni 4-8 settimane.


Se la sensibilizzazione è verso allergeni perenni (acari, animali etc.) il vaccino può essere somministrato tutto l’anno. In caso di allergeni stagionali (pollini) esiste la possibilità di optare tra schemi diversi (definiti pre-o costagionali).
Per quanto tempo? Per l'immunoterapia sottocutanea la maggior parte degli autori suggerisce un trattamento di 3-5 anni. Tale terapia andrebbe comunque proseguita per almeno un anno dal riscontro di un beneficio e dalla stabilizzazione dell'andamento clinico. In genere l’immunoterapia allergene specifica risulta efficace se va somministrata per un periodo non inferiore ai 3 anni.
Quali sono gli effetti collaterali? Questa è una delle domande che più frequentemente pongono allo specialista i pazienti candidati all’immunoterapia specifica. E’ importante precisare che il vaccino contiene la sostanza verso la quale il paziente è allergico e quindi la possibilità di una reazione al vaccino stesso non è irrilevante. La somministrazione del vaccino per via sottocutanea può essere responsabile di reazioni locali al punto di iniezione, eruzioni cutanee, reazioni avverse  di diversa severità fino allo shock anafilattico. Per tale motivo i pazienti ricevono il vaccino in ambiente medico controllato e devono rimanere in osservazione per almeno 30 minuti dopo la somministrazione dello stesso. Per chi pratica l'IAS per via sottocutanea è indispensabile adottare con rigore tutte le norme di prevenzione volte a minimizzare il rischio di reazioni sistemiche; in particolare è fondamentale che il paziente sia clinicamente stabile, che resti adeguatamente sotto osservazione dopo il trattamento e che siano disponibili tutti i presidi necessari a gestire una emergenza anafilattica.
Per quanto riguarda la somministrazione per via sublinguale l’incidenza delle reazioni avverse si aggira attorno al 10-15% e sono rappresentate da reazioni locali episodiche che non mettono a rischio la vita del paziente. Difatti, i pazienti sottoposti al vaccino per via sublinguale assumono la terapia al proprio domicilio senza la necessità di recarsi dallo specialista. Queste peculiarità dell'IAS sublinguale aumentano l'accettabilità da parte del paziente e la maneggevolezza che consente una gestione del trattamento anche da parte di specialisti che operano al di fuori di "ambienti protetti".
1.Malattie autoimmuni,neoplasie, patologie epatiche croniche
2.Asma severo
3.Gravidanza (eccetto per le pazienti già in trattamento prima dell’inizio della gravidanza)
4.Situazioni psicologiche e socio-economiche sfavorevoli

Come si procura? Il vaccino deve essere prescritto dallo specialista allergologo che in base alla storia clinica ed alle sensibilizzazioni del paziente valutate durante la visita opterà per il trattamento più idoneo. A tal punto bisogna precisare che nella maggior parte d’Italia (Regione Campania compresa) i pazienti pagano interamente l’immunoterapia allergene specifica. Attualmente non esiste una legge nazionale che regoli il rimborso dell’IAS: in alcune regioni si applica la procedura di rimborso indiretto (il paziente paga il vaccino e poi chiede restituzione del denaro all’ente regionale di pertinenza) o di copayment (la regione paga una quota fissa del prezzo dell’IAS). In poche regioni d’Italia il paziente ha diritto all’IAS gratuitamente. I costi possono variare (in base al tipo di allergene, modalità di somministrazione, casa farmaceutica). La prescrizione viene recapitata direttamente alla casa farmaceutica che provvede a preparare e spedire la terapia al domicilio del paziente.
Note conclusive: Il “vaccino anti-allergico” o immunoterapia allergene specifica è l’unica terapia in grado di modificare il corso naturale della malattia allergica con effetti che si mantengono per molti anni dopo la sospensione della stessa: è in grado di prevenire le sensibilizzazioni verso altri allergeni e lo sviluppo o il peggioramento di asma. L’adesione al trattamento non può prescindere dalla consapevolezza della cronicità delle allergopatie respiratorie che necessita di trattamenti farmacologici sintomatici. Dal punto di vista clinico i pazienti trattati hanno meno bisogno di praticare la terapia sintomatica e riportano un miglioramento dei sintomi e della qualità di vita. Si auspica che la diffusione delle informazioni sull’efficacia di tale trattamento contribuisca a sensibilizzare maggiormente le politiche sanitarie a livello nazionale e regionale a supporto dell’immunoterapia allergene specifica, nel tentativo di renderla “accessibile” a tutti i pazienti allergici potenzialmente candidabili.

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